GLI INCUNABOLI DEL XV SEC. ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO

910

Listener (17)Con il termine incunabolo, per chi non lo sapesse, si definisce convenzionalmente un documento stampato con la tecnologia dei caratteri mobili e realizzato tra la metà del XV secolo e l’anno 1500 incluso.

 

Detto questo, la biblioteca Nazionale Universitaria di Torino propone una mostra di incunaboli del XV secolo appartenenti alle sue collezioni. La mostra si intitola infatti “Vere fenici. Gli incunaboli della Biblioteca Nazionale Universitaria nel 540 anniversario dell’introduzione della stampa a Torino”. La Biblioteca del Regio Ateneo torinese, istituita da Vittorio Amedeo II per la sua rinnovata Università, iniziò la propria attività nel 1723 con un corredo di circa 20.000 volumi provenienti dal fondo reale. All’interno di tale fondo, considerevole importanza avevano, oltre ai numerosissimi codici, le edizioni a stampa del secolo XV. La raccolta degli incunaboli si accrebbe poi notevolmente nel corso del tempo grazie all’apporto dei bibliotecari che si occuparono della gestione dal punto di vista amministrativo e scientifico.

L’iniziativa rientra nell’ambito della manifestazione “Il Maggio dei Libri”, promossa dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dal Centro per il Libro e la Lettura.

L’ultima volta che questi incunaboli furono esposti era il 1974, quando l’allora direttore della Biblioteca Universitaria, Stelio Bassi, fece allestire una mostra, in occasione del quinto centenario dell’introduzione della stampa a Torino ad opera del tipografo francese Jean Fabre, di cui rimane soltanto un catalogo dattiloscritto. Oggi, a 40 anni di distanza la Biblioteca, rendendo omaggio proprio a Stelio Bassi, che fu un insigne studioso di storia della stampa, ripropone un’analoga mostra molto più ampliata e sistematica della precedente.

La mostra è visitabile con ingresso libero fino al 19 luglio

orario: lun.-ven. 9.30-18.30; sab. 9.30-13.30.

Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino,piazza Carlo Alberto 3

Articolo precedenteIL FENOMENO BABY-SQUILLO: TRA BANALITA’ E FINTE PROVOCAZIONI
Prossimo articoloLA RIVOLUZIONE AL SOLE DI ESMA