UN PROGETTO PER DONNE DETENUTE CHE RIENTRANO NEL MONDO DEL LAVORO

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Una sartoria lowcost per riadattare vecchi abiti da vendere a scopo benefico, e un’altra dove realizzare ombrelloni dotati di ‘kit di raffreddamento’, ma anche un camper itinerante per far conoscere la cucina Rom – molto saporita e sana, ma poco nota. Sono solo alcune delle idee di lavoro autonomo sviluppate dalle dieci donne detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino che hanno partecipato al primo ciclo di “FumneIndependent”, il percorso di formazione pensato da la Lacasadipinocchio e realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Il progetto prevede 4 cicli di incontri formativi e nell’arco di due anni coinvolgerà in tutto 40 donne detenute, 10 per ogni ciclo. Scopo del progetto è fornire strumenti e competenze necessarie affinché le donne detenute entrino nel mondo del lavoro quando tornano in libertà. Se le opportunità di impiego scarseggiano, a maggior ragione per donne che escono dal carcere, la soluzione è inventarsi una professione o un’attività autonoma che valorizzi 5549024288_00d3ebc69f_mpassioni e capacità personali. È questa la filosofia che guida FumneIndependent, Il progetto che durerà due anni e che prevede due cicli di formazione sul lavoro autonomo all’anno – svolti in carcere. “Il primo passo è stato creare un team di professioniste in grado di offrire le competenze necessarie sui temi su cui si sviluppa il percorso formativo: business plan, ricerca di finanziamenti, coaching e comunicazione” A spiegarlo è Monica Cristina Gallo, responsabile del progetto. “L’entusiasmo è stato evidente fin dalla fase di selezione, abbiamo ricevuto infatti l’adesione di moltissime giovani professioniste piemontesi, tutte molto preparate e consapevoli della delicatezza del loro incarico”. Dopo anni di lavoro a contatto con la detenzione, le operatrici della Lacasadipinocchio hanno constatato che una delle difficoltà più grandi per le detenute è affrontare il momento della scarcerazione e del reinserimento nella società civile e nel mondo del lavoro. In un momento che offre poche opportunità di assunzioni, si sceglie di incentivare il lavoro autonomo, pensando in particolare ai mestieri tradizionali che si vanno perdendo e alla richiesta del mercato di figure professionali in linea con l’accresciuta sensibilità commerciale, estetica, culinaria, di servizio e di tempo. “Con FumneIndependent”  conclude la Gallo “lavoriamo per ricostruire un futuro per le donne detenute, attraverso la riscoperta di passioni e capacità personali, con attenzione alle richieste del mercato, e soprattutto senza trascurare i possibili introiti e l’indipendenza economica che ne deriva”. Ancora una volta, dunque, dalla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino prende il via un modello di lavoro e studio (a favore del reinserimento) esportabile in tutta Italia.

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Foto di Vincent Teriaca

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