“La Terra che calpesto. Per una nuova alleanza con la nostra sfera esistenziale e materiale” è un saggio a cura di Maria Giuseppina Lucia e Paola Lazzarini, recentemente pubblicato da Franco Angeli.
Il volume presenta, in una prospettiva interdisciplinare, il concetto di utilizzazione conservativa della terra e delle sue risorse, sostenendo la necessaria esigenza di integrare dimensione etica, dimensione sociale e dimensione economica.
Ogni epoca porta nella sua visione del mondo un bagaglio di conoscenze che svela le relazioni dell’Uomo con la Terra e i criteri che regolano le modalità d’uso delle risorse della superficie terrestre.
Nel corso della storia il progresso delle tecnologie ha indebolito sempre più il concetto antropologico della Terra, legittimando la violazione dei limiti di utilizzazione e i processi di appropriazione e distruzione delle risorse, precluse a molti e non più oggetto di responsabilità condivisa.
In una prospettiva di analisi più approfondita, le curatrici del volume, hanno inteso esaminare una diversa possibilità. La possibilità di un’equa distribuzione delle risorse sulla base del concetto di “sostenibilità innovativa”, ossia di corretto uso del progresso per un’organizzazione sostenibile del sistema economico senza diminuirne la produttività.
La Terra non è considerata soltanto come supporto delle attività produttive ma elemento essenziale della quotidianità dell’esistenza, come luogo della vita, delle relazioni sociali, dei sentimenti di identità e di appartenenza.
In questo orientamento di pensiero la prima parte del saggio comprende studi e approfondimenti di carattere teorico e metodologico che costituiscono la base concettuale delle indagini empiriche contenute nelle sezioni successive, elaborate con finalità applicative come esempio di buone pratiche per la ricostruzione e/o costruzione di relazioni virtuose fra società, economia e ambiente.
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Foto di Vincent Teriaca