Il Museo del Risorgimento di Torino fu uno dei primi in Italia a radunare cimeli e ogni genere di testimonianze sulla Grande Guerra, fin dall’inizio del conflitto e ora, a un secolo di distanza, propone, in collaborazione con l’Archivio Storico della Città, una mostra interamente dedicata al primo conflitto mondiale. Si tratta dell’allestimento “dal titolo “Torino e la Grande guerra 1915-1918”. L’occasione è quella del centenario dell’ingresso in guerra dell’Italia.
L’Italia entrò, infatti, in guerra il 24 maggio 1915. Torino non fu teatro di scontri bellici ma, come in tutte le grandi città italiane, la propaganda ebbe grande risonanza. Ed è proprio a questa risonanza – e più in generale alla propaganda – che la mostra dedica buona parte delle sue sezioni. Allestita nel corridoio monumentale della Camera dei deputati italiana, l’allestimento è diviso principalmente in due parti: “La guerra al fronte” e “Torino in guerra”.
La prima espone circa 300 pezzi: tempere, litografie, fotografie, manufatti di profughi, manifesti, cartoline postali, volantini, giornali illustrati, fogli volanti con canti di guerra, cartelloni pubblicitari, ex voto, tessere annonarie, locandine di spettacoli, lotterie e iniziative benefiche, materiali dell’attività dei centri di assistenza ai profughi, documenti sulle condizioni di vita e di lavoro in città, sulle strutture di accoglienza, sugli insediamenti industriali.
Torino in guerra è dedicata, invece, alla capillare e multiforme propaganda destinata alla popolazione torinese.
A metà del percorso, dopo la prima parte e come introduzione alla seconda, una video-installazione immersiva presenta al pubblico una sequenza di manifesti che illustrano la mobilitazione della città nei vari aspetti e le trasformazioni indotte dalla guerra nella vita quotidiana dei torinesi.
Oggetto della mostra è la propaganda, coniugata all’assistenza. L’operazione di organizzare il consenso allo sforzo bellico fu uno degli aspetti più importanti della mobilitazione dell’intero Paese, mai sperimentata sino ad allora. Torino era in una condizione peculiare, perché, tra i grandi centri, era la città più neutralista d’Italia allo scoppio del conflitto e anche negli anni della guerra il malcontento, soprattutto per la mancanza di pane, i razionamenti, la forte immigrazione, il carovita, covava sotto il rigido controllo. Già per tale condizione Torino fu una zona nevralgica sia per esercitare la mobilitazione e la propaganda a favore della guerra, sia per l’assistenza ai civili e ai profughi dalle zone del fronte. Ma c’era un secondo motivo, altrettanto importante, a rendere Torino zona nevralgica, il fatto di essere la città con la maggiore concentrazione della produzione industriale di guerra, una condizione che, a conflitto finito, plasmò anche il futuro profilo socio-economico torinese nel comparto metalmeccanico.
Gli oggetti esposti provengono oltre che dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, dall’Archivio Storico della Città di Torino e dal Santuario della Consolata di Torino.
Info. Torino e la Grande guerra 1915-1918
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8
Periodo: 18 settembre 2015 – 22 maggio 2016, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17)
Biglietto unico mostra + museo: 10 euro (ridotto 8 euro). Tutti i sabati e le domeniche alle 15.30 il Museo propone visite guidate al percorso museale e alla mostra al costo di 4 euro a persona. Info su www.museorisorgimentotorino.it