Alsacez-vous! Letteralmente: “Alsaziatevi!”, questo è il motto con cui l’Alsazia si propone sul mercato turistico.
E noi ci “Alsaziamo”. Con quasi 180 mila pernottamenti all’anno, i turisti italiani si collocano al terzo posto tra gli arrivi internazionali dell’Alsazia. Una passione, la nostra, che sicuramente si nutre del ricco patrimonio storico culturale di cui è scrigno questa piccola regione francese di confine che preme sull’Europa centrale, occupandone il punto focale.
Strasburgo, Colmar e Mulhouse, sono le 3 città che in fila (da nord a sud) su questa striscia di terra guardano al di là dei confini de la République, assorbendo le influenze europee.
Esiste poi un’Alsazia che non tutti conoscono e di cui qui vogliamo raccontare. E’ quella del savoir-faire d’eccellenza, tipicità che possono rappresentare uno spunto in più per sceglierla fra le mete di una vacanza curiosa.
Lo splendore delle stoffe alsaziane
Una di queste realtà è il kelsh, la tela di lino o canapa tessuto a quadretti che trova la culla in epoca medievale nei conventi nei Vosgi (la catena montuosa che movimenta il territorio) fra le mani dei monaci che la tessevano. Ancora oggi a Mulhouse si tramanda la tradizione (a livello artigianale e industriale) della tessitura e stampa delle stoffe di alta gamma. A testimonianza di questa preziosa peculiarità è il Musée de l’impression sur étoffes, che presenta un percorso atipico “fra memoria e creatività” dedicato appunto ai tessuti stampati.
http://www.musee-impression.com/default.html
I segreti della birra
Depositaria di un savoir-faire secolare, la famiglia Haag conduce il più antico birrificio della regione. Météor, fondato nel 1640, è il primo birrificio indipendente alsaziano, il più antico sito di produzione tuttora attivo in Francia: 4 secoli di storia e 8 generazioni di artisti birrai. Nel sito di produzione quest’anno è stata aperta al pubblico Villa Météor, nelle cui sale si ricostruisce l’epopea del birrificio e si svelano i segreti della Wendelinus, birra ambrata dagli aromi al caramello, della Pils, dalle note floreali e leggere e della birra bionda nella più pura tradizione alsaziana.
http://www.brasserie-meteor.fr/fr/prehome
L’intarsio d’arte alsaziano
Ispirato dal movimento simbolista e alla tipica arte decorativa locale, l’intarsio alsaziano diviene un punto fermo alla fine del XIX secolo con le creazioni di Charles Spindler. Oggi è il nipote Jean Charles a tramandare il savoir-faire del nonno in una ex abbazia benedettina, ai piedi del Mont Saint Odile, dove ha sede la Maison Spindler, un museo che presenta l’evoluzione del lavoro artistico su legno di questa famiglia.
http://www.tourisme-obernai.fr/fr/
La specialità del Pain d’épices
Il Pain d’épices ha una lunga storia che risale al XIII secolo, tempo in cui veniva prodotto nei conventi con le spezie che dai porti italiani risalivano lungo il Reno fino a Basilea, Strasburgo e Francoforte. Quando poi fu appannaggio dei panettieri questo prodotto da forno divenne una specialità tipica regionale. Per conoscerne la storia e assaporarne il gusto bisogna recarsi a Gertwiller, il villaggio alsaziano depositario della tradizione del Pain d’épieces. Qui è visitabile il Palais du Pain d’épices con esposizione e museo, mentre a Strasburgo ha sede, se così la si può definire, la “casa d’alta moda” del pan pepato, nella boutique di Mireille Oster.