Il 31gennaio sarà pubblicato dalla casa editrice UnoEditori il saggio dal titolo “IL MIO GEMELLO MAI NATO”.
Le autrici, Caterina Civallero e Maria Luisa Rossi, sono da sempre impegnate nel quotidiano nella direzione e nella gestione di professioni olistiche e attività individuali e di gruppo, legate al benessere di adulti e bambini.
Il libro parla di una dinamica forse poco conosciuta che ha numerose implicazioni: la sindrome del gemello che resta.
Tale sindrome descrive perfettamente il mal di vivere che avvertiamo come senso di vuoto, senso dell’abbandono, continua ricerca di quel qualcosa che manca, disagio che nelle sue manifestazioni più feroci può condurre, da un lato, al pensiero del suicidio, all’anoressia, agli attacchi di panico all’autolesionismo e al sadismo, dall’altro ad una compensazione che si esprime in una “necessità” profonda e appassionata di voler salvare, aiutare, supportare l’Altro, il mio Fratello Gemello, da un destino che percepisco profondamente ingiusto, dove io stesso divengo paladino delle ingiustizie, che ovviamente risuonano nel mio intimo più profondo, nel mio DNA mitocondriale.
“La necessità di scrivere di questo argomento nasce dall’ascolto dei nostri pazienti e da un dato di realtà molto forte: il disagio, alimentato dalla nostra società, è in crescita. Sempre più persone ne soffrono, soprattutto bambini.
Un disagio così forte nasce sicuramente nel tessuto familiare, la nostra premurosa ricerca retrodata l’imprinting emotivo dell’individuo, e scagiona la figura genitoriale, una mossa che anche su una scacchiera otterrebbe punti.
Con un genitore riabilitato nel suo ruolo anche la gestione della sindrome ha più chance di essere condotta correttamente, ma soprattutto cercando nella vita uterina e nel trauma prenatale l’origine del disagio spostiamo l’attenzione in un luogo in cui non esistono colpe. Nessuno viene accusato.
Potremmo scrivere per ore nel tentativo di prospettare la nostra tesi, che nel libro viene trattata attraverso una parte scientifica e sostenuta da esempi adatti a chiunque. Il nostro libro cita esempi della vita pubblica di cantanti attori, disegnatori; attraverso esempi storie racconti conduciamo il lettore a riconoscersi in questo disturbo, a prendere coscienza, e lo portiamo ad imboccare una via consapevole per compiere un viaggio di recupero, il recupero della figura del gemello che condivideva con noi lo spazio uterino, prima fucina di vita.”
Genericamente e fisiologicamente il fenomeno della gemellartità che sfocia in una nascita singola è più concreto di quanto si possa supporre, da qui la necessità della diffusione di un testo semplice e chiaro, concreto ed efficace.