Parola che,purtroppo, ricorre tragicamente in troppe parti del mondo.
Deriva dal verbo bombardare, ovvero colpire un bersaglio con bombe o con tiri d’artiglieria (se riferito a persone: sottoporle a un’azione insistente).
Prende il nome dalla bombarda, voce con più significati. In artiglieria, era una bocca da fuoco nata nel XV secolo, a tiro parabolico, inizialmente costruita con verghe prismatiche di ferro battuto disposte come le doghe delle botti e poi saldate e rinforzate con cerchi di ferro. Successivamente in colata di ferro e poi in bronzo e altre leghe metalliche.
In marina, un tipo di veliero dotato di cannoni di grosso calibro e di mortai, concepito non per operare contro altre navi ma contro bersagli terrestri.
Come strumento musicale a fiato, a doppia ancia, la bombarda appartiene alla famiglia degli oboi e si distingue per la potenza del suono. Come registro dell’organo, generalmente ad ancia, di origine francese, è presente nella pedaliera dello strumento.
Sostituita alla fine del XV secolo dai cannoni, la bombarda è ritornata all’uso bellico originale in occasione della Prima guerra mondiale.
Adottata sul fronte occidentale fin dal 1914, la cosiddetta bombarda o mortaio da trincea era capace di lanciare a brevi distanze una forte carica esplosiva. Nel Regio Esercito Italiano era derivata dal Mortier da 240 mm. francese. In dotazione all’Arma di Artiglieria,le bombarde erano efficaci contro i trinceramenti.