SUGGESTIONI DAL PARADISO

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Si intitola “Suggestioni dal paradiso” ed è un ciclo di conferenze sui cinque sensi nella cultura e nell’arte arabo-islamica che si  inaugura mercoledì 23 gennaio alle e 18 negli spazi del Museo d’Arte Orientale di Torino (via San Domenico 11).

L’iniziativa, a cura di Sherif El Sebaie, esperto di cultura e lingua araba, intende guidare i partecipanti alla scoperta di nuove suggestioni. Si inizia dunque con il tatto e con i “Sogni d’Harem. I fasti vietati dell’Oriente romantico”.

Segreto e inaccessibile, l’Harem ha, infatti, sempre suscitato le fantasie e la curiosità occidentali, ispirando in particolare i pittori orientalisti. Mercoledì 20 febbraio sarà la volta della vista con “Nur. La Luce metafora del divino nella cultura e nell’arte islamica”. Partendo da uno dei più noti versi coranici, Sherif El Sebaie indagherà sul significato fisico e metafisico della luce che permea l’arte e la cultura araboislamica.

Il verso in questione recita infatti: “Allah è la luce dei cieli e della terra. La Sua luce è come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, la lampada è in un cristallo, il cristallo è come un astro brillante”.Un percorso in cui il relatore passerà dai giochi di luce e ombra nelle moschee alle brillanti superfici delle ceramiche, dalla trasparenza delle opere in vetro e in cristallo di rocca, ai riflessi delle pietre preziose fino agli strabilianti fuochi d’artificio delle sontuose feste dei Sultani.

Sarà il gusto, invece ad animare il terzo appuntamento, mercoledì 13 marzo “Alla tavola dei Califfi. L’alta cucina islamica svelata”. Nella cultura arabo-musulmana, nutrirsi non è un’attività secondaria ma un piacere importante accompagnato da un rituale a volte complesso. La tradizione gastronomica delle cucine califfali era varia e raffinata, avendo assorbito ricette dai luoghi più disparati. Le spezie arrivavano dall’India e dal Sud Est Asiatico, il miele lo commerciavano i vichinghi, ricche salse accompagnavano piatti di carne tenera e ben cotta, sorbetti e dolci deliziavano il palato. Non meno sontuose erano le stoviglie: brocche d’oro impreziosite da pietre dure, fragili porcellane cinese, cucchiai in tartaruga e madreperla. Ma Sherif El Sebaie porterà alla luce un’”alta cucina islamica” dai gusti moderni e sorprendentemente vicini ai nostri. “La Soglia dell’Eden.

Il giardino nella cultura e nell’arte arabo-musulmana” sarà poi l’argomento del quarto incontro,  mercoledì 15 maggio che prenderà in esame l’ofatto. Il giardino, metafora del Paradiso coranico, è un luogo nel quale si fondono suoni, profumi e colori. Oasi di contemplazione che gratifica il piacere dei sensi, è anche l’ambientazione ideale per incontri romantici o udienze fastose che esaltavano l’onnipotenza del Principe regnante. In un viaggio virtuale da Granada a Samarcanda, da Delhi a Marrakech, Sherif El Sebaie illustrerà le suggestioni di giardini islamici indagando il repertorio botanico che compare sui sontuosi tessuti ottomani, le magnifiche porcellane persiane, le preziose miniature indiane e nelle opere di arte contemporanea che si ispirano a questi favolosi giardini. Il ciclo si chiuderà mercoledì 5 giugno con l’udito e “Le Mille e una Notte.

La seduzione nell’arte del raccontare”. La bellissima Shahrazàd, saggia e colta figlia del visir, riesce a scampare alla morte, grazie alla sua perizia nell’incantare il Califfo con la sua narrazione. Sherif El Sebaie ripercorrerà l’epopea di questo classico della letteratura internazionale evocando mondi lontani e fiabeschi attraverso luoghi fatati, splendide miniature, gioielli preziosi e scenografie hollywoodiane.

Costi e modalità di partecipazione su www.maotorino.it o allo 011/4436927

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