I tulipani sono uno dei simboli della cultura olandese. Ogni primavera è un’esplosione di fioriture colorate e di sfilate dedicate ai fiori. Il posto più noto per ammirare i fiori sono i Giardini Keukenhof, nella città di Lisse, a metà strada tra Amsterdam e l’Aia, dove tra marzo e maggio fioriscono, in trentadue ettari, sette milioni di bulbi, tra narcisi, giacinti e tulipani. E’ questo un grande parco fiorito inondato di colori e profumi inebrianti. O meglio, il più grande parco fiorito del mondo.
Per comprendere l’importanza economica, della Flower Strip è davvero interessante
Oltre ad una visita al parco floreale Keukenhof, per chudere il cerchio si deve assistere alle spettacolari parate primaverili ed estive. Durante questi eventi si possono ammirare sfilate di carri magnificamente decorati da migliaia di tulipani e di altri fiori di ogni colore e specie. Come accade ad esempio alla Flower parade Haarlem che va in scena prossimamente, il 13 aprile, dove giganteschi carri allegorici, sontuosamente addobbati, percorrono un itinerario di 42 chilometri, da Noordwijk a Haarlem.
Ma a questo punto ci è venuto da domandarci perché proprio i tulipani, fiori originari dell’Impero Ottomano (il nome significa non a caso “turbante”), siano diventati i fiori simbolo dei Paesi Bassi. Ecco cosa abbiamo scoperto. I tulipani divennero popolari in Olanda a partire dal 1593, quando Carolus Clusius divenne capo botanico all’Università di Leida. Trasferitosi nella città olandese dopo aver prestato servizio a Vienna, allora alle porte dell’impero ottomano, Carolus iniziò a piantare i primi bulbi di tulipano. La fama di questo meraviglioso fiore si diffuse rapidamente nelle classi sociali altolocate e non appena i tulipani cominciarono a diffondersi, tra i coltivatori iniziarono sfide all’ultimo sangue per crearne le più belle varietà. I più ammirati erano i tulipani dai colori sgargianti, multicolore o con striature e screziature sui petali: a volte, come sappiamo, le mode seguono strade illogiche e solo emozionali, visto che queste variazioni sono in realtà imperfezioni dovute a un virus dei tulipani! Dunque, i tulipani divennero un prodotto di lusso e uno status symbol. La gente era pronta a pagare cifre altissime per acquistare un bulbo, tanto che il prezzo continuava a crescere. Di conseguenza, non appena si intravide il business, la speculazione lievitò. Nel 1663 furono create borse valori per la compravendita di bulbi e di future sui tulipani. Nonostante il tentativo delle autorità di arginare il fenomeno, la febbre si diffuse spingendo le persone a vendere terreni, case e oggetti di valore per investire in bulbi. I più venduti furono i bulbi delle varietà Semper Augustus e Viceroy: nel 1635 si registrò una vendita record di 40 bulbi per 100mila fiorini, l’equivalente di dieci volte il salario di un lavoratore qualificato. Questa situazione ebbe uno stop (come in tutte le bolle) nel 1637 quando il mercato collassò, mandando in rovina i mercanti. Oggi, non a caso si usa il termine tulipomania in riferimento a bolle speculative destinate a non durare.
Infine, un ultimo spettacolare spunto per godere di questo tripudio primaverile. E’ il TulpFestival, che si svolge ad Amsterdam nel mese di aprile: un tulipano per ogni cittadino di Amsterdam, cioè 850mila tulipani accolgono i visitatori in ogni angolo della città.
Informazioni: https://www.tulpfestival.com/?lang=en http://www.amsterdamtulipmuseum.com/nl/