MALTA, BELLEZZA DORMIENTE

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Una bellezza dormiente che presto tornerà a splendere”: così si è presentata in rete Malta turistica in questi mesi in cui il COVID-19 ha regnato con potere assoluto.

In attesa di rivedere i suoi ospiti, l’arcipelago maltese sta terminando in queste ore di rifarsi il look e si prepara alla ripartenza.

Molti i lavori di ristrutturazione, come gli interventi per rinfrescare l’iconica Torre di Sant’Agata il cui caratteristico colore rosso si nota da ogni altura dell’isola.

La Torre fu eretta dal Gran Maestro Lascaris nel 1647. Ai tempi della sua costruzione, la torre era l’avamposto più lontano dalla capitale de La Valletta e serviva come luogo di segnalazione per le comunicazioni con l’isola di Gozo. Inoltre, la torre era una delle principali postazioni difensive ai tempi dei cavalieri ed era equipaggiata con un cannone e un presidio di 30 uomini. La strada verso l’entrata della torre è costituita da una scalinata separata dalla porta da un ponte levatoio. La base della torre è quadrata e ci sono quattro torri minori che si ergono dai suoi spigoli. Le pareti esterne sono spesse circa quattro metri e hanno piccole finestrelle. Nel XVIII secolo venne aggiunta una trincea a forma di stella.

In questi mesi sono state ristrutturate anche molte chiese, tra cui la splendida parrocchiale di Santa Caterina, risalente al 1632, che si trova nel villaggio di Zurrieq a sud di Malta, celebre perché conserva alcuni dipinti di Mattia Preti, pittore calabrese discepolo del Caravaggio.

Anche la chiesa dedicata a San Paolo nel villaggio di Rabat, nel centro dell’isola, dove si trovano anche le famose catacombe, le grotte in cui si nascose il Santo per tre mesi, è stata rimessa a lucido.

Il “fermo turistico” ha rappresentato l’occasione per rinfrescare anche la torre del Belvedere nel villaggio di Lija, costruita nel 1857   all’interno dei giardini di Villa Gourigon su progetto di Giuseppe Bonavia . Un tempo il Belvedere si trovava in mezzo ad un bellissimo agrumeto che insieme alla Villa, apparteneva alla famiglia del Marchese de Piro, l’istrionico proprietario di Casa Rocca Piccola a Valletta, oggi anche museo della storia maltese.

Il lockdown è infine anche servito per fare interventi urbanistici e migliorare la viabilità e la vivibilità di tutto l’Arcipelago con spirito giustamente ottimistico nella visione del prossimo futuro.

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