Ti vedo spingere il vento/
ti scorgo radente sottili porzioni di foglie/
ti scopro abbracciata alla terra/
vela calda su antico borgo montano/
nemico del sole.
T’ ammiro planar senza peso/
senza numero/
senza forza/
appesa a meridiane disegnate,
distesa ad asciugare la pioggia/
in tralicci di niente.
Ti sento/
come fossi mio timpano/
folle in ronzio/
urlo di terra e vulcani.
Ti ammiro in completo abbandono/
riempita di pollini,
gialli di terra e schiena d’ api/
mia frequenza sotto volta d’ eucalipto scuro.
Dentro mucchi di rovi tu affondi,
nudo spettro inquieto:
forse è la mia mente quel filo di ricordo/
come rosario continuo in qualcosa che manca/
che costantemente sopporta il proprio peso/
che gioca soltanto dentro se stessa/
su schermi di niente
Foto di Vincent Teriaca