Abiti e costumi sono componenti fondamentali per ricreare sul palco o al cinema, l’atmosfera di un testo teatrale o di una sceneggiatura. Per questo motivo il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino promuove una mostra dedicata al ‘Mago’ dei costumi teatrali Luigi Sapelli, in arte Caramba, che è stata inaugurata lo scorso 7 aprile.
L’esposizione che si intitola appunto “IN SCENA! Luci e colori nei costumi di Caramba” e che si potrà visitare fino al 4 settembre, mette in risalto l’altissimo livello della produzione del costumista piemontese, attraverso una quarantina di costumi, scelti tra gli oltre tremila appartenenti alla collezione Devalle di Torino. Tra i pezzi più iconici del lavoro della Casa d’Arte Caramba, fondata nel 1909 a Milano, sono esposti: preziosi esemplari per il dramma d’annunziano Parisina e per la prima della Turandot del 1926 con la direzione di Toscanini alla Scala di Milano; i costumi rinascimentali realizzati con i preziosi velluti di Mariano Fortuny e i costumi per Elisa Cegani e Luisa Ferida, firmati da Gino Carlo Sensani, nel film del 1941 La corona di ferro di Alessandro Blasetti.
In mostra si trovano anche diversi tessuti della Manifattura Mariano Fortuny, a sottolineare la collaborazione tra i due artisti iniziata all’indomani della creazione della Casa d’Arte Caramba, una vera e propria fucina del “Mago” – così come spesso era definito – in cui si riunivano diverse professionalità, dai sarti, alle ricamatrici, ai calzolai, ai fabbri, in grado di dar vita a costumi di eccezionale valore artistico. Magnifici, poi, i bozzetti della collezione della Sartoria Teatrale Pipi di Palermo, dettagliatissimi da un punto di vista pittorico rispetto alla consueta produzione di Caramba che spesso ne disegnava di meno particolareggiati.
Questa mostra rappresenta, quindi, un viaggio tra tessuti pregiati, ricami preziosi e colori ottenuti con tinture manuali che esprimono l’assoluta eccellenza delle maestranze che Caramba riunì sotto la sua direzione, creando non solo costumi per la scena, ma anche meravigliosi abiti per la brillante vita privata delle dive e per le signore alla moda di tutta Europa.
Sono in programma “Costumi d’altri tempi” ovvero visite guidate alla mostra, seguite da una passeggiata nel centro storico di Torino alla scoperta di alcuni dei numerosi teatri che caratterizzavano la città otto-novecentesca, dal Teatro d’Angennes, scenario dei moti insurrezionali del 1821, al Teatro Gobetti, già sede dell’Accademia Filodrammatica del Regno di Sardegna, fino al Teatro Carignano, costruito sul campo usato per il gioco della pallacorda.
Ulteriori info su https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it