Vite d’insieme, conservate in 25 parole, legate da una poesia “condivisa”.
L’idea dell’autore germoglia durante il contest lanciato sul suo profilo social, il quale chiedeva ai followers una parola per aderire, quella che più li rappresentasse in quel momento. Contro ogni più rosea aspettativa, fece incetta di parole in pochi giorni e ciò che ne consegue non è altro che il fiore di una gemma da custodire, che necessita di cure certosine prima di nascere. Il tempo di ogni partecipante dedicato a tale iniziativa, anche se infinitesimale, rappresenta lo scopo reale della POESIA CONDIVISA: accogliere l’Io dell’altro, ascoltarlo e includerlo nel nostro vivere …
Come un nerd
seduto fra due mondi.
Staccarsi…
… è impossibile.
Dall’amore concesso,
di una madre, per il figlio.
Sussurrarne il nome:
“Gabriel”.
… sparire effimero, eco
di un uomo che verrà.
L’incanto di una stella, brillar
di luce propria.
Una qualche dimenticanza,
che persevera al tempo.
La conservo qui, dentro
una poesia condivisa.
Opera sociale,
shakerata con le vostre parole
al gusto … Cosmopolitan.
… ed io. In bilico tra sobrietà
e sregolatezza. Una presenza
assente, all’ombra degli altri.
Testardo al mio credo,
tenace nel voler partecipare
ad un quiz chiamato “Vita”.
… ramingo per la via
sconosciuta.
Dal passo dislessico…
… invertire il sentiero.
Liberarsi dalla ragnatela,
come rugiada cristallina.
Fa da faro all’orizzonte.
Mentre gira il sole
di notte.
…
Alla fine,
fare tutto questo.
Solo perché in elenco
c’è la parola … ornitorinco.