Tempo di ferie, piccole o grandi poco importa, arriva sempre quel momento che per alcuni è drammatico e fonte di stress, cioè il “fare la valigia”.
Alzi la mano chi ama fare i bagagli: lavoro necessario per poi godersi il meritato periodo di riposo e svago. Sia che si vada in aereo, auto, treno, pullman, kayak, bici bisogna mettere in conto questa fatica di selezione.
C’è chi per sconfiggere “l’ansia da prestazione” inizia 15 giorni prima a scremare l’abbigliamento, ma bisogna avere spazio in casa, c’è chi chiede aiuto ad amiche che non essendo direttamente interessate, consigliano elenco base per valigia mare o montagna, o città d’arte o safari (che poi lo si segua è tutto da vedere ma rimane una traccia), c’è chi compila una lista, c’è chi ha compilato la lista l’anno prima, ma quest’anno vuol cambiare e quindi non risolve, c’è chi mette la sveglia alle 21 della vigilia della partenza e “lavora” proprio all’ultimo momento utile, rischiando di passare tutta la notte in bianco, c’è chi si fa aiutare dal web e trascorre le serate antecedenti a prendere appunti. “Come organizzare la valigia perfetta o 5 trucchetti per …”
C’è chi ha la valigia sempre pronta sotto al letto, ma sono casi rari.
Dalla mia esperienza, non è solo un problema sentito a livello femminile, anche gli uomini hanno difficoltà ad organizzarsi e il più delle volte lasciano fare alle loro compagne o si fanno aiutare.
Noi donne, sia che si vada in campeggio o in hotel 4 stelle, amiamo avere tutto sotto controllo e vogliamo essere eleganti perciò il problema s’ingigantisce e la scelta si fa difficile in quanto abbiamo armadi pieni dai quali attingere.
Per ogni viaggio ci sono differenti regole.
Per i viaggi in aereo i pesi delle valigie, i liquidi (dato che sovente, ahimè, si perdono i bagagli è meglio mettere tutto nel trolley a mano max. 10 kg); lo spazio ridotto di uno zaino per vacanze in campeggio o in barca dove si concentrano cose necessarie; in treno bisogna anche considerare i cambi, le salite e le discese per le scale delle stazioni che a volte vanno fatte in velocità; in automobile se si è solo in due o tre persone si può abbondare con i bagagli, ma attenzione alla destinazione finale.
Inoltre la costruzione pratica della valigia ha i suoi estimatori.
Dove si mettono le scarpe? Come si riempiono i buchi? Come piegare le giacche e le camicie? Sopra cose leggere e sotto cose pesanti? E le cravatte? E le gonne?
E’ un’arte fare la valigia.
Come in tutte le cose bisogna avere metodo e infatti guardando i vari siti del web, sembrerebbe efficace il metodo “kondo” del piegare tutto in tre, fare dei pacchettini da posizionare in verticale, pigiandoli un poco a più strati. Ovviamente le calze e le calzette si metteranno nelle scarpe, le scarpe vanno messe in sacchetti appositi o in sacchetti di plastica e nei buchi le cose piccole che non si stropicciano. Alcuni usano gli organizer.
E’ un’arte anche caricare l’auto delle vacanze. In questo caso ci vuole un architetto o geometra o più semplicemente qualcuno avvezzo a portare in auto i bambini, per non ritrovarsi con i bagagli sul tetto come nelle foto estive degli anni ’60.
Per facilitare le cose sarebbe bello che queste materie venissero insegnate già alla scuola primaria a piccole dosi, per poi arrivare alla maturità con tesi scritta e prova pratica.
Infatti dopo Quasimodo e la traduzione dal “De bello gallico” ci dovrebbe essere il tema “Come riempire la valigia al meglio per ogni viaggio”.
Il primo viaggio da soli è forse quello dopo la maturità, per cui bisogna arrivare freschi e preparati.
Allora buon viaggio!
E se avete un animale portatelo con voi.
P.S.
Se finalmente siete sulla porta di casa in attesa del taxi o di coloro che verranno a prendervi, la puntualità deve essere raggiunta ad ogni costo. Non cedete alla tentazione di aggiungere quel capo mancante o quella cosa che non avete messo in valigia e che vi sembrerà necessaria, sarebbe una catastrofe e ripartirebbe tutta l’ansia accumulata. Rischiereste di aggiungere una borsa al totale che vi sarà d’impiccio una volta arrivati a destinazione.