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LE CICATRICI DEI FLANDERS FIELDS

Alcune delle battaglie più sanguinose della Grande Guerra furono combattute nel Westhoek, nelle Fiandre, una delle tre regioni che costituiscono il Belgio. Un milione di soldati morirono, furono mutilati o dispersi. Intere città e villaggi vennero spazzati via dalla carta geografica.

Il territorio, scenario silenzioso di questi orrori, è conosciuto come Flanders Fields. Il passato qui è ancora molto presente. I vasti panorami sono pesantemente segnati da crateri, bunker, monumenti, cimiteri e musei, che segnano campi e villaggi. Un patrimonio prezioso riconosciuto dall’UNESCO, che qui riconosce 27 siti commemorativi della Prima Guerra Mondiale quali patrimonio dell’umanità, come il cimitero di Tyne Cot a Passchendaele e la Porta Menin a Ypres.

Quest’estate anche l’evento LANDSCAPES| Feel Flanders Fields guiderà i visitatori lungo quelle cicatrici, attraverso un variegato programma. La mostra Echoes of War guarda al paesaggio come ultimo testimone della guerra. Modderland narra storie di guerra in un tour artistico-musicale in bicicletta nel Westhoek. Infine, The Front Eye che offre letteralmente una nuova prospettiva sui campi di battaglia del passato e fornisce la risposta sul motivo per cui queste colline furono contese per 4 anni, perché i piccoli dislivelli erano così importanti, perché quel cratere Hooge giocò un ruolo strategico così immenso. E questo proprio nel luogo in cui è successo tutto.

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