Una sola vita non basta. A sostenerlo è il noto poeta Fernando Pessoa nelle sue “Opere in prosa”, sottolineando così l’importanza della lettura e dell’arte. La cosa è per altro evidente anche a quelle persone che sin da giovani si rendono conto che il tempo a disposizione è limitato e che non potranno mai esplorare tutte le possibilità, i luoghi, le emozioni e le esperienze che il mondo ha da offrire.
Questo senso di limitazione può portare a un desiderio di evasione e a un bisogno profondo di trovare modi per espandere i propri orizzonti. Sovente già in gioventù si inizia a capire che ogni scelta implica una rinuncia. Ogni percorso intrapreso significa lasciarne altri inesplorati e questa consapevolezza può generare un senso di urgenza e frustrazione. È in questo contesto che molti scoprono il potere della lettura.
L’ amore per la lettura è come una porta verso l’infinito e nasce spesso proprio da questa consapevolezza. I libri diventano il nostro rifugio, il nostro mezzo per vivere non una, ma centinaia di vite diverse. Ogni libro è, infatti, una porta verso un nuovo mondo, un nuovo punto di vista, una nuova esistenza. Attraverso la lettura possiamo essere eroi ed eroine, viaggiatori del tempo, esploratori di terre sconosciute e persino creature fantastiche.
In estrema sintesi leggere ci permette di abitare altre vite. Quando leggiamo ci immergiamo completamente nelle esistenze dei personaggi. Sentiamo le loro gioie, le loro paure, i loro dolori. Viviamo le loro avventure e impariamo dalle loro esperienze. La lettura ci permette di empatizzare con persone diverse da noi, di comprendere culture lontane e di esplorare tempi e luoghi che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere.
Questo viaggio attraverso le vite altrui non è solo un passatempo, ma una forma di salvezza. Per molte persone la lettura ha rappresentato anche un rifugio in momenti drammatici o frustranti della propria vita.
Oltre tutto, in un mondo che spesso può essere limitante e soffocante, i libri ci offrono libertà e possibilità infinite. Come dice il grande scrittore Franz Kafka, “Un libro dev’essere un’ascia per rompere il mare ghiacciato che è dentro di noi”.
Non a caso proprio in questi ultimi dieci anni sta prendendo piede, in alcuni contesti come quelli ospedalieri e psicologici, una nuova forma di aiuto per persone sofferenti a vario titolo: si tratta della Biblioterapia che può aiutare, in base alla scelta dei brani, chi sia stato colpito da lutti, traumi, forme depressive e/o crisi esistenziali. “Quando mi sento male non vado in farmacia” spiega, non a caso, lo scrittore Philippe Dijan (considerato l’erede francese della beat generation) “ma nella mia libreria”.
La lettura aiuta a crescere, a comprendere meglio noi stessi e gli altri e a trovare conforto nelle storie che risuonano con le nostre esperienze personali. Leggere ha aiutato molti ragazzi a comprendere emozioni e sentimenti che spesso imperversavano dentro di loro e che difficilmente erano in grado di esprimere.
“Se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza dobbiamo aprire un libro” sostiene infatti il noto critico letterario Pietro Citati poiché “là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo c’è una frase scritta apposta per noi”
La lettura amplia i nostri orizzonti mentali ed emotivi. Ci insegna a vedere il mondo attraverso occhi diversi e ad apprezzare la complessità della vita umana. Ogni libro è una lezione, una nuova prospettiva, un pezzo del vasto mosaico dell’esperienza umana. Attraverso la lettura, impariamo che esistono tanti modi di vivere e di pensare quanti sono i libri nel mondo.
In conclusione, la consapevolezza della nostra limitatezza può essere travolgente, ma l’amore per la lettura ci offre una via di fuga e di espansione. I libri ci permettono di abitare altre vite, di esplorare nuovi mondi e di vivere esperienze che altrimenti sarebbero fuori dalla nostra portata. In un’unica vita, attraverso le pagine di innumerevoli libri, possiamo trovare l’infinito.
Così la lettura diventa non solo un piacere, ma una necessità, una forma di salvezza che ci accompagna per tutta la vita. “Talvolta penso”, per dirla con Virginia Woolf, “che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine”.