Johnny Depp aveva promesso un ritratto audace e sfaccettato di Amedeo Modigliani, ma Modì – Tre giorni sulle ali della follia è un biopic che, pur cercando di osare, fallisce clamorosamente nel cogliere l’anima del celebre artista.
La regia di Depp sembra, infatti, incerta e frammentaria, incapace di scegliere un linguaggio chiaro: si passa da momenti di dramma sincero a incursioni lisergiche che sviliscono il tono complessivo, fino a sequenze oniriche prive di reale impatto. Questo miscuglio stilistico non solo confonde lo spettatore, ma svuota il film di qualsiasi coerenza narrativa.
Il più grave problema è che Depp pare più interessato a glorificare Modigliani che ad affrontarne le complessità umane e artistiche. La trama sorvola su momenti cardine della vita dell’artista, preferendo indulgere in un estetizzazione fine a sé stessa. Personaggi secondari come Beatrice Hastings (interpretata da Antonia Desplat) sono mal sfruttati, riducendo le dinamiche più esplosive a meri accenni. Anche la rappresentazione del dolore e della precarietà dell’esistenza di Modigliani appare stereotipata e poco incisiva, come se il film non avesse il coraggio di scavare veramente nel tormento dell’artista.
Riccardo Scamarcio cerca di reggere il peso del ruolo, ma la sua interpretazione, per quanto elegante, è penalizzata da una sceneggiatura debole e superficiale. Il dialogo raramente riesce a catturare il pathos necessario, e i pochi momenti memorabili, come la cena-scontro tra Modigliani e il collezionista Maurice Gagnant (interpretato da un Al Pacino svogliato), appaiono poco più che parentesi isolate. Non aiutano nemmeno le scelte estetiche, che, pur cercando di evocare lo stile pittorico dell’artista, risultano forzate e pretenziose.
Alla fine, Modì soffre di un conformismo che lo rende incapace di osare davvero, con un risultato finale che appare timoroso e troppo concentrato sull’idea di piacere a tutti. Questo approccio lascia lo spettatore con la sensazione di un film vuoto, privo della passione e della vitalità che invece caratterizzavano l’opera e la vita di Modigliani. Non è solo un’occasione mancata: è un fallimento nel rendere giustizia a una figura così straordinaria.