VISITARE PATTAYA E IL SUO TEMPIO

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Pattaya, 150 km a sud di Bangkok, oggi una delle spiagge più famose delle Thailandia, e più visitate al mondo, negli anni cinquanta non era che un villaggio di pescatori su una magnifica baia. Poi nel 1959, un gruppo di soldati americani di stanza in una base tailandese, affitta alcune abitazioni nel paese e ritorna magnificando le bianche e grandi spiagge e le acque limpide.
La voce si diffonde e negli anni settanta diventa
luogo di riposo e svago per i soldati americani durante la guerra del Vietnam.
Nascono poco dopo i primi alberghi e oggi gli hotel multipiano, i campi da golf, gli innumerevoli locali e i night club attraggono circa 3 milioni di turisti all’anno.
Chi vuole una spiaggia tropicale con acque cristalline e spiagge bianche
deve prendere uno dei molti traghetti che partono dal lunghissimo pontile e recarsi sulle isole della baia a partire dalla vicina Koh Larn a soli 7 km.
Il gioiello, dal nome altisonante, di Pattaya si trova invece su una scogliera a soli 3 km a nord dal centro: il Santuario della Verità.
Nato per volontà dell’eccentrico miliardario Lek Viriyaphant è stato iniziato nel 1994 è tuttora in costruzione
(ed essendo un cantiere per entrarvi è d’obbligo indossare un casco in plastica da edilizia) e la data di fine lavori potrebbe essere proprio il 2025. Si tratta di un’opera immensa essendo inscritta in un quadrato di 100m. di lato e la guglia più alta raggiunge i 105 m. Il Santuario, molto simile ad un tempio thailandese, o laotiano è interamente costruito in legno, principalmente tek, senza utilizzo di un solo chiodo e le migliaia di statue e tutta la struttura si tengono insieme con un ingegnoso sistema di incastri.
Prima di accedervi si passa nella falegnameria dove decine di artigiani stanno tuttora costruendo statue da aggiungere al progetto o restaurando pezzi della struttura in continua manutenzione visto il materiale deteriorabile. L’ideatore ha voluto che fosse realizzato in legno perché non si perdesse la millenaria tradizione dei popoli dell’Indocina nella lavorazione del legno (una volta tutti i templi erano in legno di tek, oggi sono in muratura) ed è pensata come un omaggio all’iconografia sacra thailandese, khmer, cinese e
indiana.
Vi assicuro che il colpo d’occhio arrivandovi è stupefacente: isolato sulla punta della scogliera è quasi invisibile accedendovi dal percorso attraverso il parco, nascosto com’è dagli alberi. Nonostante il grande numero di visitatori (il biglietto d’accesso permette poi di passare l’intera giornata nel parco) ci si chiede se questa incredibile costruzione sovraffollata di statue, guglie, scale, sia reale. Si tratta certamente di un’opera d’arte ma il suo valore, da cui il nome stesso, è morale.
Alla fine della visita vi verrà dato uno schema che rappresenta il pensiero di Viriyaphant (1914-2000) si parte dai “desideri senza fine che hanno la necessità di essere soddisfatti” e che generano il duro lavoro, le sofferenze verso noi stessi, gli altri e la natura, e ci incoraggia a riconsiderare il significato delle nostre vite, che è poi l’oggetto del Santuario: le sette verità dell’esistenza.
A ciascuna di queste verità è dedicata una parte dell’interno del santuario e le verità sono quelle fondamentali della vita di ogni uomo. La prima verità è: chi siamo e da dove veniamo?
La seconda riguarda la nostra vita dalla nascita alla morte dipende dalla natura.
La terza verità dice che noi non portiamo niente nel mondo e moriremo senza poter portare nulla con noi, ma le nostre azioni rimarranno (quarta verità).
La sezione dedicata alla quarta verità è una carrellata di persone nobili come Lao Tzu o Confucio le cui storie e virtù rimangono e continuano a influenzare la vita di molte persone.
La quinta riguarda ognuno di noi che dovrebbe crearsi un obiettivo di vita e seguirlo con caparbietà.
La sesta spiega che la società è come una moneta a due facce e presenta coppie di opposti: gentilezza – egoismo, giustizia – parzialità, armonia – divisione: sta a noi quale società scegliere.
La settima infine, è dedicata al fondamento della società ovvero la famiglia: una società piena di generosità, rispetto, umiltà, accettazione delle differenze, giustizia, armonia e quindi piena di felicità, amore e attenzione alla natura sarà possibile solamente se applicheremo questi principi innanzitutto a noi stessi e alla nostra famiglia, poi alla società in cui viviamo e infine al mondo intero.
Viriyaphan ha infine voluto che sui lati delle scale di accesso fossero rappresentati dei pesci che nuotano
contro corrente, come dovremo fare noi, per raggiungere le verità della vita in una società dominata dalla
corrente impetuosa del materialismo e dello sviluppo tecnologico.
Il Santuario rappresenta realmente una esperienza artistica e mistica di rara bellezza che merita da solo il
viaggio fino a Pattaya.
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